Poteva uscirne fuori un film di denuncia davvero intrigante, e invece il lavoro del regista Zat Batmangij e dell'attrice e sceneggiatrice Brit Marling risulta un melodramma che promette ma non mantiene. Prima di tutto perché a convincere soltanto a tratti è proprio il gruppo di eco-terroristi al centro della vicenda. Le motivazioni dei suoi membri sono deboli o ancor peggio retoriche, spesso ispirate a storie di frustrazione personale o desiderio di vendetta. Le loro azioni non regalano mai allo spettatore la sensazione che stiano per fare qualcosa di pericoloso o realmente esemplare. Data questa premessa tenue tutto di conseguenza si annacqua, ed è un peccato perché nella prima parte la figura della protagonista è veramente azzeccata. Brit Marling si costruisce addosso un personaggio secco, preciso, che si adatta benissimo al suo stile di recitazione trattenuto. Dopo Another Earth e Sound of My Voice si conferma un talento da tenere senz'altro d'occhio.
Peggio di lei fanno Ellen Page e Alexander Skarsgård, impantanati in ruoli più stereotipati. Dal canto suo Batmangij mette il tutto in scena in maniera abbastanza convenzionale, non sfruttando con originalità alcune buone trovate di storia e la performance della Marling e di una grande spalla come Patricia Clarkson. La delusione non è totale, ma The East non merita comunque la sufficienza nonostante le premesse potenzialmente intriganti.
Eccovi come al solito il trailer del film.
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