Vi avverto subito, di citazioni qui ne leggerete a decine: troppa gente migliore di me ha adoperato parole migliori di quante ne potrei mai trovare io per raccontare storie e sensazioni che in qualche modo mi appartengono.
L'idea alla base di questo blog è costruire una storia personale, la mia, raccontata attraverso i film. In quasi quindici anni di carriera ho scritto e lavorato per svariate testate, adesso ho deciso di tentare di raccogliere il mio "zibaldone" in un unico contenitore. Eccovelo.
Una delle mie certezze è questa: se si conosce bene il passato allora si può interpretare meglio il presente. Vale nella vita come nel cinema. Il mio obiettivo è condividere con voi quanto di interessante mi sta accandendo e mi accadrà in futuro sperando che allo stesso tempo gettiate un occhio a quello che ho prodotto in tutto questo tempo. Così forse capirete meglio che tipo di critico sono, e soprattutto quanto ancora oggi amo questo lavoro.
L'archivio è a buon punto ma non è ancora neppure lontamente completo: abbiate pazienza, andare a scovare tutto quello che ho prodotto in tutti questi anni di lavoro è impresa titatica. Non so se riuscirò a recuperare ogni singolo pezzo ma ci sto provando seriamente e, come sempre, sono ottimista...
Se vi state chiedendo perché ho scelto La fiamma del peccato (Double Indemnity, 1944) come titolo del blog, quanti di voi conoscono il mio amore immenso per Billy Wilder avevano già la risposta: non potevo non partire da lui. Inoltre questo titolo mi è sembrato consono a quello che l'amore per il cinema rappresenta: una fiamma che non si spegne, e che nel mio caso ha condotto anche ad alcuni peccatucci. Superbia di sicuro, e in qualche caso forse anche invidia.
Dai, come presentazione è anche troppo lunga. Tra poche ore sarò a Los Angeles, vi passerò il weekend degli Oscar. La fiamma del peccato partirà dunque con gli Academy Award. C'è modo migliore?
Stay in touch...
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