Voto: 7/10
Crescere non è mai una cosa facile.
Il percorso di avvicinamento al mondo adulto richiede molto spesso un sacrificio importante. Ci si deve lasciare alle spalle l'infanzia, periodo magico ma anche potenziale fonte di insicurezza e profondo dolore. L'adolescenza può essere inoltre il momento della ribellione, magari da un padre troppo stronzo perché non riesce ancora a metabolizzare la morte della moglie, oppure da genitori troppo perfetti che però hanno staccato la spina del vero ascolto nei confronti di loro figlio. Questo esperiscono i ragazzi di The Kings of Summer, i quali scelgono di fuggire dalle regole loro imposte e tornare alla natura, dove saranno loro a stabilire cosa è giusto e cosa non lo è. L'assunto principale del film diretto da Jordan Vogt-Roberts non è nuovissimo, così come il suo sviluppo. L'interesse primo nell'approccio a quest'opera sta però nella messa in scena, la quale anche se viziata da alcune ingenuità stilistiche riesce a mettere in scena l'età complicata dei protagonisti e la loro condizione attraverso un sottile ma palpabile velo di inquietudine.
Ci troviamo di fronte a una commedia, non c'è alcun dubbio, e la maggior parte dei personaggi di contorno ce lo ricordano continuamente e con ilare efficacia. Però allo stesso tempo assistiamo a un film sulla crescita, sulla privazione e sull'accettazione della finitezza umana, e non sono questioni che il film prende alla leggera, tutt'altro. La delicatezza del tocco non diventa mai mielosa, la storia procede su binari conosciuti ma solidi ed emozionanti, l'alchimia tra i tre giovani protagonisti Nick Robinson, Michael Basso e uno strepitoso Moises Arias è notevole. The Kings of Summer è in realtà un melodramma travestito da commmdia giovanile, un vero e proprio coming-of-age movie dove la malinconia si cela dietro ogni risata, senza però per questo renderla amara. Bella sorpresa.
Ecco il trailer di The Kings of Summer
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