Conoscevo la fama di Don Coscarelli presso gli amanti dell'horror, ma non ho mai visto altri suoi film come ad esempio i due cult Phantasm e Bubba Ho-Tep. Credo prorpio che adesso rimedierò a questa lacuna...
Sapevo dunque che più o meno mi sarei trovato di fronte a uno splatter dallo smaccato gusto nonsense, ma onestamente non mi aspettavo tale leggerezza (anzi, leggiadria) nel padroneggiare la materia trattata. Coscarelli non esita minimamente a infarcire il suo film con ogni trovata che gli passa per la testa, fregandosene beatamente del budget contenuto, degli effetti speciali grossolani, dei voli pindarici che la storia prende in più di un'occasione. Lui va avanti navigando a braccio, gira in piena libertà creativa e con un gusto per l'assurdo davvero impressionante. Non c'è l'espressionismo gore del primo Sam Raimi, non c'è la stilizzazione del primo Carpenter, eppure John Dies at the End possiede la sfrontata freschezza di un esordiente, o meglio di un cineasta che si diverte come un pazzo. Sembra di essere tornati a quella brutale vena creativa che il genere possedeva tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80, quella di Carpenter e Raimi appunto. Inutile cercare un senso all'operazione, perché la vera forza del film sta proprio non non possederlo, nel girare a vuoto per scene intere in totale anarchia, e poi magari all'improvviso riallacciarsi a una trama sottilissima come se niente fosse. "Ma chi se ne frega?" Sembra dirci Coscarelli. Siamo nel campo del fantastico, tutto può accadere. Se volete trovare una logica andatevene a vedere altri film. E invece noi si rimane attaccati a Jon Dies at the End, ce lo gustiamo soprattutto per le sue pecche esibite con irriverente faccia tosta. Ci sono zombie, demoni, esperimenti folli, salsicce assassine, una pericolossima salsa di soia e chi più ne ha più ne metta. Va bene così, vediamo dive ci porta la corrente dell'horror.
Se non siete amanti del cinema trash, splatter o demenziale non cercherò di vendervi il film di Coscarelli, sarebbe impossibile. Però contate che neppure io sono un fan di questo tipo di produzioni, tutt'altro. Eppure John Dies at the End me lo sono goduto contro ogni previsione. In Italia in sala non uscirà mai, quindi se vi ho incuriosito magari cercate di acquistarne una copia in DVD o adoperate i canali che meglio preferite, poco importa. Per me una visione non preconcetta per una serata sbarazzina la merita senz'altro.
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