Ero già abbastanza contento di incontrare un grande attore come Philip Seymour Hoffman.
Quando poi a sorpresa si è presentata anche una dolcissima Amy Ryan sono salito a uno stato di assoluta felicità. E' infatti l'indimenticata madre problematica di Gone Baby Gone la co-protagonista del primo film da regista di Hoffman, Jack Goes Boating, uscito nel 2010 in America e ripresentato oggi in un cinema del Lower East Side all'interno del festival First Time Fest, rassegna dedicata interamente alle opere prime.
Dopo la proiezione di questo piccolo, intimo, toccante spaccato sul un gruppo di anime perse nella New York di oggi, l'attore/regista e la sua musa hanno parlato del loro lavoro insieme in maniera sorprendetemente sincera: "Non credo farò un altro film da regista - ha subito dichiarato Hoffman - Troppo difficile, non riesco a fare bene allo stesso tempo il mio lavoro d'attore. Dirigo spettacoli teatrali da quando avevo trent'anni, volevo provare anche col cinema ma è tutta un'altra questione. Quando passi dietro la macchina da presa diventi molto più esigente con gli interpreti, e io sentivo che nel ruolo di Jack potevo fare ancora meglio nonostante mi sforzassi al massimo. Ancora oggi sento di aver sbagliato molto in quella parte, ho avuto momenti davvero difficili." Amy sorride un po' imbarazzata, a confermare la verità delle parole del collega. "Mettemmo in gioco molto di noi in due personaggi che richiedevano estrema sincerità, non è stato facile - conferma la Ryan. Io non ho vissuto l'epserienza in maniera così drammatica quanto Philip. Ricordo che all'inizio non capivo il personaggio di Connie e lo riempivo di domande. Lui sorrideva timido e rimaneva in silenzio, non sapeva che indicazioni darmi. Ero francamente spaesata. Poi un giorno mi passò un ottimo consiglio: non giudicare la donna che dovevo interpretare. Era questo il segreto per capirla fino in fondo. Tutto è migliorato."
"Abbiamo provato per sei ore al giorno per due settimane. Una notevole quantità di tempo per un film. Mi è capitato di avere più giorni di prova soltanto quando ho lavorato con Sidney Lumet. Il primo giorno di riprese però mi sono dimenticato tutto, il dover continuamente scivolare dal ruolo di attore a quello di regista e viceversa mi ha mandato in confusione totale. Se non avessi avuto accanto due colleghi aperti e ricettivi come Amy e John Ortiz non penso avrei mai finito il film." Philip Seymour Hoffman sembra ricordare Jack Goes Boating come un vero tormento..."No, per carità, è stata un'esperienza formativa e credo che alla fine ne sia venuto fuori un film discreto (anche qualcosa in più, aggiungerei io, ndr). Io sono un pessimista cronico, tendo a ricordare solo lo stress e i problemi incontrati...".
Sidney (un piccolissimo ruolo), Boogie Nights, Magnolia, Ubriaco d'amore, l'ultimo The Master: questi i tasselli preziosi dell'incredibile collaborazione artistica tra Philip Seymour Hoffman e Paul Thomas Anderson. Impossibile dunque non fargli domande su uno dei più grandi cineasti americani contemporanei: "Ho la fortuna e il privilegio di essere un suo buon amico. Credo che lavorare con lui abbia influenzato tutta la mia carriera, non solo nelle nostre colalborazioni. Con Paul ad esempio non ci sono prove prima di girare un film insieme. In realtà si inizia un lungo, affascinante discorso sulla storia e sui personaggi, un discorso fatto nei ristoranti, a casa quando ci vediamo, ovunque. Quando arriviamo a girare è come continuare quella gigantesca chiacchierata. E la fine delle rirpese non significa che abbiamo terminato di discutere, tutt'altro! Pensa che ogni tanto ancora parliamo di Ubriaco d'amore..." "Perché credi che abbia accettato di fare Jack Goes Boating? - interrompe Amy - Soltanto per entrare nelle grazie di Philip e farmi raccomandare per il prossimo film di Paul! Speravo nel ruolo della Adams in The Master, ma Anderson deve aver capito il cognome della Amy sbagliata..."
Questi i momenti più interessanti di un bel pomeriggio di cinema newyorkese. Jack Goes Boating, passato al Sundance e poi Torino Film Festival - quella che, per inciso, considero senza il minimo bubbio la miglior rasegna di cinema in Italia - non ha trovato distribuzione nelle sale italiane. Strano, eh?
P.S. - Trovate la colonna sonora del film. Magnifica.
Nessun commento:
Posta un commento